II6RI - 75° Anniversario della Repubblica Italiana


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Cenni storici

Evento




Il 2 giugno 1946 fu una data importante per l’Italia. La seconda guerra mondiale era terminata solo l’anno prima ed i cittadini italiani furono chiamati alle urne per una doppia votazione: il referendum per la scelta tra monarchia e repubblica e l’elezione dei deputati per formare l’Assemblea Costituente, l’organismo che avrebbe dovuto elaborare la nuova Costituzione da sostituire a quella in vigore prima della guerra, lo Statuto Albertino. Per la prima volta potevano andare a votare tutti i cittadini italiani, comprese le donne, che fino ad allora erano state escluse.

Il voto di quel giorno decise che l’Italia sarebbe diventata una repubblica con 12.718.019 voti a favore e 10.709.423 contrari gli italiani mostrarono infatti di non aver più fiducia nella monarchia.
Quello stesso giorno vennero inoltre eletti i 556 deputati che avrebbero fatto parte dell’Assemblea Costituente che si riunì per la prima volta il 22 giugno 1946 e pochi giorni dopo elesse Enrico De Nicola come capo provvisorio dello Stato. A presiedere il Governo fu scelto Alcide de Gasperi.
Nei mesi successivi, tutti i deputati lavorarono alla scrittura della nuova Carta costituzionale, ma i lavori procedevano lentamente. Furono quindi scelti 75 deputati che formarono una commissione incaricata di scrivere un testo provvisorio che fu presentato il 6 gennaio 1947.

Da quel momento in poi, l’Assemblea Costituente discusse e approvò ogni singolo articolo della Carta. Fu un lavoro molto lungo che richiese 173 sedute e 8 mesi di lavoro. Alla fine, la Costituzione venne approvata definitivamente il 22 dicembre 1947 e fu firmata dal presidente Enrico De Nicola il successivo 27 dicembre.
La Carta entrò ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 1948.

I deputati che lavorarono alla nuova Costituzione stabilirono per l’Italia un sistema parlamentare basato sulla suddivisione dei poteri.
Il potere legislativo venne affidato al Parlamento, diviso in due Camere: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. I membri di queste Camere sarebbero stati eletti a suffragio universale, cioè da tutti i cittadini, senza distinzione di sesso o religione.
Il potere esecutivo era affidato al Governo, costituito da ministri e dal presidente del Consiglio.
Il potere giudiziario era attribuito alla Magistratura, formata dai giudici e dal Consiglio superiore della Magistratura.
Oltre al potere di fare le leggi, al Parlamento spettava la scelta del presidente della Repubblica, la cui carica dura 7 anni ed è il garante della Costituzione. Tra i compiti del presidente della Repubblica vi è quello di nominare, in seguito a consultazioni con i diversi partiti, il presidente del Consiglio, che a sua volta forma il Governo scegliendone i ministri.

Gli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale sono stati molto importanti per il riconoscimento di alcuni fondamentali diritti delle donne. Prima del 1945 infatti solo i cittadini maschi potevano votare ed essere eletti a cariche politiche.
Il 2 giugno 1946 quindi le donne italiane andarono per la prima volta alle urne, sia come elettrici che come candidate. Quel giorno furono 21 le donne elette deputate.
Tra di loro, cinque entrarono nell’Assemblea dei 75 incaricata di scrivere la Carta costituzionale: Maria Federici, Nilde Iotti, Teresa Noce, Angelina Merlin, Ottavia Penna Buscemi.



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